25 agosto 2013

L'amour - pt. 1

E' la prima volta che scrivo una storia in più parti, ma il blog non si presta a letture particolarmente prolungate, per cui ho preferito dividerla. Anche il tema è decisamente nuovo per me, spero vi piaccia.

Da che si ricordava Luca non aveva mai conosciuto una creatura tanto bella quanto lei. Nel sorriso accecante e nel taglio degli occhi finemente allungato, era impossibile non cogliere la palese dimostrazione di un volere divino. Di lei contava le lentiggini che si illuminavano quando parlava. Di lei studiava l'ombra morbida che si curvava quando camminava. Di lei misurava il dolce sollevarsi della pelle quando respirava. Non c'era dubbio alcuno, era tutto quello che il suo cuore di 19 anni desiderasse. Eppure, nonostante un destino felice l'avesse posta praticamente a un palmo dalle sue dita anelanti, mai le sue braccia l'avevano afferrata per la vita soffice e stretta alla sua, avvampandola nell'incendio che sentiva bruciare sempre: vicini di casa, cresciuti assieme, migliori amici...solo migliori amici. Nei tanti anni di giochi e discorsi, certo gli abbracci non erano mancati, così come alcuni rari episodi d'intimità e imbarazzo che Luca custodiva gelosamente come tesori, resi ancor più luminosi dalle migliaia di volte in cui li aveva accarezzati prima di addormentarsi. Mai però era riuscito a esprimere in parole o gesti questo suo segreto desiderio, trovandosi ad essere a un tempo sia campione che schiavo di un amore che spesso sentiva troppo pesante da portare. Cristallizzato in un'amicizia - che amicizia poi non era - e conoscendo a memoria come ogni curva di quel volto delicato si arricciasse, ormai  riusciva ad intuire ogni pensiero che sfiorasse la mente di lei prima ancora che quest'ultima immancabilmente glielo confessasse.
Arrivati al liceo però erano state proprio le parole dolci della sua confidente a regalare a Luca i primi assaggi di tristezza e dolore, i movimenti tremendi di gelosia e le notti insonni: il primo bacio con Federico, i pomeriggi con Marco e gli altri, ma soprattutto le notti con Andrea. Luca, dal canto suo, non riusciva a fare altro che ascoltare silenzioso le risate e i dettagliati racconti, per lui così carichi di mistero eppure insopportabili. In questo rapporto divenuto piano piano sempre più a senso unico, le uniche parole che egli osasse proferire erano quasi sempre affermative. Solo i suoi occhi tradivano il movimento turbolento in cui il suo spirito s'agitava da anni ormai. Io non ti lascerò mai da sola. Tu sarai sempre felice. Tu sarai mia.

Beatrice aveva 18 anni ed era sempre stata stata la più bella della classe oggettivamente. Oggettivamente sì, perché non si era mai sentita tale, o comunque non si era mai comportata di conseguenza...che seppur non sono la stessa cosa, il risultato probabilmente non cambia. Cresciuta correndo qua e là per i campi con Luca, manteneva negli occhi verdi screziati la freschezza e la genuinità dei suoi primi 10 anni; con curiosa ingenuità questi ultimi si posavano sulle meraviglie del mondo inseguendo qualsiasi cosa volessero. Va detto che il più delle volte la ottenevano - e facilmente. La curiosità però è una belva ingorda, e il suo prezzo si paga con l'incessante bisogno di nuove avventure. Con gli anni infatti le passioni si erano moltiplicate, così come il numero di sport praticati, di ragazzi o di religioni da cui era rimasta affascinata.
Tutto era cambiato con Andrea: 25 anni finiti, una macchina e un'intera nuova dimensione in cui trovarsi proiettata. Con lui aveva scoperto cosa significa essere donna, non tanto per il sesso - che era stato per lei a un tempo romantico e strano in fin dei conti, e forse anche un pelo noioso - quanto per i problemi e i privilegi che solo un uomo, anche se in fondo ragazzo, creano nella vita di una diciottenne che divide ancora il letto e i pasti con i genitori. Andrea era in grado di farle fare qualsiasi cosa lui desiderasse, era un mistero ancora così grande con i suoi esami di scienze politiche, i racconti di sbronze immense, le battute volgari, la marijuana, i rasta...tutte queste cose le suonavano così affascinanti e tremendamente virili. Poco contava che non fosse bellissimo o ricco, che fosse fuori corso di 3 anni e non la portasse nei ristoranti. Andrea era un uomo vero.
Era così diverso da Luca: il suo dolcissimo amico e confidente era troppo tenero. Non particolarmente alto o aggraziato, Luca passava la maggior parte del tempo a ridere con quei coglioni dei suoi amici del bar, di cui peraltro era indubbiamente il capo con la sua simpatia sfacciata e la sua linguaccia sempre pronta a cogliere e sottolineare i difetti di tutti. A dire il vero, aveva un volto carino con gli occhi grandi e chiari e il mento dritto e ben marcato, seppur privo del benché minimo pelo di barba. Beatrice odiava vederlo assieme a quei deficienti dei suoi amici a fumare e a parlare di fiche o a prendere per il culo i pischelli degli anni inferiori. Lei conosceva quale fosse la vera natura di Luca, e questa era gentile e sensibile, sempre pronta ad aiutare gli altri e soprattutto sempre disposta a volere bene a lei. Quando Marco l'aveva tradita con quella troia di Claudia, Luca era stato un angelo per lei. L'aveva ascoltata, le aveva asciugato le lacrime, le aveva cucinato una tremenda pizza surgelata al prosciutto cotto e poi, guardandola con quei suoi occhi da cucciolo, aveva detto "Tu devi essere sempre felice, sei una persona troppo splendida, il mondo te lo deve". Da allora erano seguiti altri ragazzi ed altre disavventure amorose, tutte finite tra le braccia di Luca, con una pizza o una pasta scadenti e bagnate dalle immancabili lacrime che sempre le segnavano il viso in quelle occasioni. Una volta, mentre Luca la fissava negli occhi arrossati dal pianto, aveva pensato che tutto queste sofferenze le capitavano perché poi almeno sarebbe stata consolata dal suo angelo.
Mai una volta aveva cercato di baciarla, mai una volta aveva provato a prenderle la mano per farla ballare o per portarla in un posto romantico. E pensare che quando erano più piccoli lo aveva sorpreso una volta a spiare dalla serratura del bagno...anche se lei si era presa ancora due minuti prima di reindossare l'accappatoio e quindi fare una scenata, uscendo. C'era stato poi il compleanno dell'anno prima, conclusosi alla sera nella sua camera assieme agli amici e le amiche più strette, che a momenti ridendo e a momenti arrossendo, facevano ruotare a turno una bottiglia di Coca-cola sul tappeto; fu così che per la prima volta lei aveva baciato lo storico vicino di casa...nonché altri due o tre fortunati ragazzi di cui, a dire il vero, non ricordava neppure il volto. Luca comunque era un angelo, sempre pronto ad aiutarla e ad ascoltarla, in silenzio. Sapeva però che non gli piaceva Andrea: nonostante le risposte di Luca continuassero ad essere immancabilmente positive e trovasse ancora il tempo per stare al telefono con lei per ore, sentiva che il suo uomo non era apprezzato. L'amico era solo un ragazzino in fondo, era ovvio che non potesse capire quanto splendido Andrea fosse.

Il liceo di Luca finì e il mondo per lui si fece d'improvviso più largo. Agli immancabili amici del bar, se ne aggiunsero di nuovi conosciuti all'università, gente originale e spassosa, che raccontava storie incredibili nonché scherzi e battute mai sentiti prima. Non ci volle molto tempo prima che la linguaccia di Luca gli valesse un posto di riguardo nella compagnia, e così le uscite in città si moltiplicarono, parallelamente diminuendo quelle in paese.
Con l'arrivo dei corsi universitari anche le telefonate con Beatrice cambiarono di tono: i soliti racconti di Andrea e della sua nuova chitarra elettrica, si avvicendarono con gli aneddoti sui chiarissimi professori e i loro modi di fare cretini, le leggende terroristiche sull'esame di economia politica e soprattutto le particolareggiate narrazioni delle meravigliose notti a bere in centro con i nuovi amici, così diversi e interessanti rispetto a quelli del liceo o del bar. Luca sembrava totalmente rapito da questo mondo che profumava di avventura, e Beatrice si stupì nel rendersi conto per la prima volta di come non conoscesse più il fondo dell'animo dello storico amico. Per quanto si dicesse sinceramente felice per lui e di tutte queste sue nuove esperienze, sentiva di star perdendo in parte quella magia che l'aveva legata a Luca fin da piccola. I suoi occhi erano ancora colmi di dolcezza e generosità, ma le sembrava che sul fondo di essi non ci fosse più solo che questo.

Fine prima parte

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